L’Italia è tra i paesi più sicuri d’Europa
Meno omicidi di Francia, Germania e Spagna e una percezione di sicurezza più alta della media UE.
Ogni giorno tevisioni e giornali parlano di casi di cronaca nera e la narrazione che ne emerge è quella di un paese insicuro, attraversato da crimini e pericoli in aumento. Eppure i dati raccontano un’altra storia. L’Italia, secondo le rilevazioni di Eurostat, è tra le nazioni più sicure d’Europa: il numero di omicidi è tra i più bassi del continente.
Quanti omicidi avvengono
Confrontare i dati sulla criminalità tra i diversi paesi europei non è un’operazione immediata. Ogni stato applica definizioni giuridiche leggermente diverse, utilizza metodologie di rilevazione proprie e presenta livelli differenti di propensione alla denuncia: in alcuni contesti i cittadini segnalano con più facilità anche i reati minori, mentre altrove prevale la convinzione che denunciare non serva a molto, o che comporti procedure troppo complicate.
Per avere un indicatore più solido della sicurezza complessiva, ci si può concentrare sugli omicidi volontari. Si tratta infatti di un reato che, a differenza di altri, viene quasi sempre registrato dalle autorità, riducendo il rischio di sottostime o differenze dovute a prassi amministrative. Guardando alla media dell’ultimo triennio nei dati Eurostat, emerge che l’Italia è tra i paesi più sicuri d’Europa: con 0,54 omicidi volontari ogni centomila abitanti, si colloca al secondo posto assoluto, superata solo dalla Svizzera (0,52).
In Spagna si registrano in media 0,66 omicidi volontari ogni centomila abitanti, in Germania 0,77 e in Francia 1,20. Si tratta rispettivamente del 28 per cento, 47 per cento e 130 per cento in più rispetto al dato italiano. All’estremo opposto si colloca la Lettonia, con 4,48 omicidi per centomila persone: oltre otto volte il livello registrato in Italia.
Tra i paesi particolarmente sicuri figurano anche la Slovenia (0,55), la Cechia (0,60), la Norvegia (0,61) e l’Irlanda (0,65). I valori più alti si riscontrano invece in Estonia (1,37), Belgio e Finlandia (1,44), Albania (1,63) e Lituania (2,37).
Che percezione abbiamo
Un altro modo per misurare la sicurezza è guardare non solo ai reati registrati, ma anche a come i cittadini percepiscono l’ambiente in cui vivono. In Italia solo il 6,4 per cento delle persone dichiara di vedere nella propria zona problemi di criminalità, violenza o vandalismo. È una quota molto più bassa rispetto alla media dell’Unione Europea, che si attesta al 10 per cento. Un risultato che stride con l’immagine di insicurezza spesso trasmessa da telegiornali e talk show.
In Germania il 10,7 per cento della popolazione percepisce problemi di criminalità nell’area in cui vive, in Spagna il 13,6 per cento e in Francia il 14,7 per cento. I livelli più alti si registrano in Grecia, dove a dichiarare la presenza di crimine, violenza o vandalismo è il 20,9 per cento dei cittadini, seguita dai Paesi Bassi (16,7 per cento) e dalla Bulgaria (15,6 per cento).
All’estremo opposto si collocano i paesi dove la percezione di insicurezza è quasi inesistente: in Croazia solo l’1,4 per cento della popolazione segnala problemi, in Lituania il 2,7 per cento e in Polonia il 3,8 per cento. Valori molto bassi si registrano anche in Estonia (4,3 per cento), Lettonia (5,4 per cento) e in Romania e Norvegia (5,9 per cento).