Il venerdì è il giorno degli scioperi
Quasi uno sciopero su tre in Italia cade di venerdì e subito dopo c'è il lunedì
Gli scioperi hanno un giorno preferito? A giudicare dai commenti di chi subisce gli scioperi, la risposta sembra scontata: sempre di venerdì o di lunedì, così da “allungare il weekend”. Ma è solo un luogo comune o i numeri lo confermano?
Per rispondere possiamo usare i dati della Commissione Garanzia Sciopero (CGSSE), un ente istituito nel 1990 che si occupa di vigilare sugli scioperi. La Commissione pubblica i dati sugli scioperi in Italia e questi sono resi utilizzabili da OnData, associazione che promuove l’apertura dei dati pubblici. I dati sono disponibili da gennaio del 2022 ad oggi e coprono 3.500 scioperi locali o nazionali escludendo quelli che sono stati revocati1.
Quali sono i giorni in cui si sciopera
Il venerdì è di gran lunga il giorno preferito. Quasi tre scioperi su dieci, il 29 per cento, cadono infatti a fine settimana. Segue il lunedì con il 23 per cento. Gli altri giorni sono molto più staccati: il martedì si ferma al 14 per cento, il giovedì all’11 per cento e il mercoledì al 10 per cento. Sabato e domenica insieme raccolgono appena il 7 per cento2.
Se si guarda soltanto agli scioperi nazionali, la concentrazione diventa ancora più evidente. Il 36 per cento avviene di venerdì, quasi il doppio rispetto al lunedì che si ferma al 18 per cento. Il martedì raccoglie il 12 per cento, il giovedì l’11 per cento, il mercoledì e il sabato il 9 per cento ciascuno. La domenica, con il 5 per cento, resta la giornata meno scelta.
Come cambia tra settori
Ogni settore ha però le sue abitudini. Nel mondo della scuola e dell’università lo sciopero di venerdì è quasi un rito: avviene in metà dei casi, mentre il lunedì raccoglie il 20 per cento. Nei trasporti, invece, il 32 per cento degli scioperi cade di venerdì e il 20 per cento di lunedì, con gli altri giorni che si dividono percentuali intorno al 10 per cento. Nell’energia, gas e luce si registra un sostanziale equilibrio tra il venerdì, con il 34 per cento, e il lunedì, con il 32 per cento.
Diverso il quadro nella pubblica amministrazione, nella sanità e nei servizi, dove prevale leggermente il lunedì. Anche tra le professioni il lunedì è nettamente il giorno preferito, con il 36 per cento delle agitazioni.
In definitiva, i dati confermano che il venerdì e il lunedì sono i giorni in cui si concentra la maggior parte degli scioperi, con variazioni significative a seconda dei settori. Non si tratta quindi solo di un’impressione diffusa, ma di una tendenza effettivamente riscontrabile nelle statistiche più recenti.
“E quindi?”. È la domanda che può venire spontanea alla fine di un’analisi, ma non sempre è necessario avere una risposta conclusiva. Ci sono volte in cui i dati servono soprattutto a capire meglio la realtà, aiutandoci a separare i luoghi comuni dalle tendenze effettive. Questo è uno di quei casi.
La somma può non fare 100 perché i numeri sono arrotondati.